Network, parola chiave per la logistica del frescoDIF riunisce aziende specializzate nel trasporto a temperatura controllata di prodotti alimentari



Una combinazione di tendenze demografiche, sociologiche, economiche e di mercato ha portato negli ultimi anni all’aumento del numero di punti di consegna degli alimentari e soprattutto della loro natura, con una tendenza verso una ancora maggiore compressione dei tempi e una moltiplicazione del numero di consegne. Da tempo la catena logistica è frammentata, alla ricerca della massima efficienza (minor costo) delle singole fasi.
La risposta degli esperti del settore e ora anche del mercato è la ristrutturazione della catena logistica attraverso la collaborazione tra operatori attivi in ambiti territoriali, di mercato (trasporto di dorsale, distribuzione ultimo miglio, e-commerce, logistica inversa) e di specializzazione (surgelato refrigerato 0-4, refrigerato per deperibili, multizona). Un caso eclatante è quello di DIF (Distribuzione Italiana Freschi), un network che riunisce un certo numero di aziende italiane specializzate nel trasporto a temperatura controllata (0/+4 °C) di prodotti alimentari confezionati. DIF condivide i processi di gestione tra gli affiliati, in modo da offrire al cliente, che può essere sia un produttore che una catena al dettaglio, un’interfaccia unica e un servizio senza soluzione di continuità. Inoltre, le flotte sono messe in comune, consentendo anche ai piccoli operatori di servire i propri clienti anche in zone geografiche non presidiate direttamente.
La struttura del network è basata su un hub centrale nel Centro Logistico MOSE di Piacenza, con punti di raccolta siti in alcune regioni, dove confluiscono i carichi che vengono poi portati all’hub e da qui distribuiti.

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