Come preannunciato, arriva la seconda parte del Libro Bianco dedicato ai veicoli con licenza ATP nel nostro Paese. L’occasione per la presentazione ufficiale è stata Forwarding&Logistics meet Industry, versione “marittima” tenutasi a Genova (in marzo fu a Milano) lo scorso 27 ottobre 2022.
Il volume questa volta punta la sua attenzione su rimorchi e semirimorchi, l’altra metà del cielo dell’ATP in movimento, analizzando sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo (soprattutto per quanto riguarda l’età del circolante) l’universo del trainato.
Qualcosa è possibile anticipare, come ad esempio la consistenza del parco, con 17.500 veicoli sul territorio, spalmati in maniera molto disuguale nelle aree di riferimento.
A fare la parte del leone il centro-sud, con ben il 45% di immatricolato. Le altre tre aree (nord-est, nord-ovest, centro) sono più o meno equivalenti.
Gli autori hanno riscontrato notevoli difficoltà in quanto sussiste una certa difformità tra i numeri relativi ai rimorchiati immatricolati e licenziati ATP e il presunto parco circolante refrigerato e il ritmo dei rinnovi annuali delle licenze. Altro limite sostanziale l’assenza nei dati ufficiali dei codici di refrigerazione, molto utili per comprendere la temperatura operativa dei vani di carico, come anche la tipologia dell’impianto refrigerante. Un altro elemento sul quale molto si è riflettuto in fase di estensione e commento è la palese difformità nel circolante della proporzione tra rimorchi e semirimorchi, difformità che ha radici lontane, nell’abitudine cioè di disporre di una motrice alla quale aggiungere un rimorchio. Il successo dei semirimorchi è, nel nostro Paese, abbastanza recente, fino a essere plebiscitario. Ma da questi dati ciò non emerge in maniera chiara. C’è da dire che dopo il 2018 le nuove registrazioni, grazie alla digitalizzazione del sistema, sono più accurate.
Certamente il Libro Bianco è una utilissima base di partenza, che potrà essere arricchita negli anni
proprio grazie al lavoro di OITAF.