Dai dati del “Rapporto Annuale sui Consumi dei prodotti surgelati in Italia” curato da IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati è emerso che gli ultimi anni hanno segnato un nuovo picco di consumi di frozen food: oltre 1 milione di tonnellate di prodotti surgelati consumati annualmente, per un valore di mercato pari ai 5,8 miliardi di Euro.
In Lombardia, ad esempio, si consumano 160 mila tonnellate di prodotti surgelati all’anno, con la conseguente richiesta di oltre 13.000 mezzi a temperatura controllata, tra consegna di merce fresca e surgelata. Ogni singola operazione per la movimentazione di merce a temperatura controllata influisce sulla qualità finale del prodotto, soprattutto se si parla di un trasporto surgelato a -18°.
La catena del freddo per i surgelati parte dalla cella di conservazione del produttore e arriva al banco di vendita. Il mantenimento ad una temperatura costante di prodotti termosensibili è un processo complesso e a più fasi, dallo stabilimento di produzione, attraversando le fasi di trasporto e stoccaggio, fino ad arrivare al consumatore finale. Un percorso che richiede determinate operazioni: dal carico del prodotto su mezzi di trasporto adeguati alla tipologia merceologica; al trasporto del prodotto in pedane, allo scarico della merce dal mezzo, al transito nell’anticella e allo stoccaggio nella cella frigorifera. Secondo la normativa Nazionale la temperatura degli alimenti surgelati debba essere mantenuta a un valore pari o inferiore a -18°C, con apposite tabelle di riferimento divise per merceologia. Altri vincoli sono stabiliti dal Decreto n. 493 del 25 settembre 1995 che elenca le specifiche che i mezzi di trasporto devono avere per trasportare merce surgelata a partire da una protezione coibente. Inoltre, secondo la normativa ATP è necessario utilizzare un mezzo omologato in base a una serie di classi che identificano le temperature di tenuta raggiunte e il tipo di climatizzazione (cella frigo o refrigerata), o isolamento termico (normale o rinforzato) utilizzati sul veicolo.
I mezzi della flotta GI.MA.TRANS, ad esempio, appartengono alla classe ATP “FRC” - Frigorifero rinforzato classe C con temperatura regolabile tra i +12°C e i -20°C - sono dedicati alla distribuzione del fresco e hanno un coefficiente di dispersione termica della cassa tale da garantire un’isotermia adatta anche per il trasporto surgelato.
"Misurare la temperatura in tempo reale durante il viaggio è essenziale e specie nel trasporto surgelato, la normativa ATP esige la rilevazione continua e sempre visibile della temperatura di trasporto. Tutti i mezzi GI.MA.TRANS sono dotati di termoregistratori che consentono una rilevazione costante della temperatura interna alla cassa isotermica, ogni 15 minuti in ottemperanza alla normativa vigente, e per tutti i nostri gruppi frigo di ultima generazione abbiamo anche la possibilità di monitorare la temperatura da remoto” - ha dichiarato Fabio Orbello, Direttore Operativo di GI.MA.TRANS. Continua: "Trasportare merce surgelata con mezzi pesanti significa non sottovalutare mai lo scambio termico, che nei mezzi di queste dimensioni è molto più elevato al momento di apertura delle porte, anche a causa delle numerose consegne con lo stesso mezzo, rispetto ai veicoli dedicati alla piccola distribuzione.” Prima della fase di carico è necessario che l’autista stampi un documento per attestare che la cassa, che ospiterà la merce, è “in temperatura” dimostrando così di aver pre-raffreddato pareti, aria e quindi l’intera cassa e che il mezzo è pronto per essere caricato.Per evitare che la merce subisca shock termici, gli attori coinvolti nelle fasi di carico e scarico devono prestare particolare attenzione al momento di apertura delle porte ed evitare dispersioni termiche alle ribalte, assicurandosi che la movimentazione del carico avvenga nel rispetto delle procedure e soprattutto nel minor tempo possibile.