Il "freddo" riciclabile



L’e-commerce alimentare, anche in seguito alle restrizioni della pandemia, ha allargato il proprio campo ben oltre il comparto grocery, ossia gli alimenti secchi. Ormai è normale trovare a catalogo prodotti deperibili come carne, salumi, formaggi, latticini, frutta e verdura, persino surgelati e pesce. La chiave del successo di iniziative di e-commerce che offrano questa gamma di prodotti dipende naturalmente dalla qualità del trasporto, che si traduce immediatamente in qualità del prodotto quando arriva al cliente. Non è un obiettivo semplice da raggiungere, specialmente perché si tratta di soddisfare anche vincoli di costo oltre che prestazionali, e spesso anche di sostenibilità e riciclabilità.
La tipologia di imballaggio più diffusa è quella della scatola di cartone rigido al cui interno viene inserito a misura un contenitore in polistirolo espanso con coperchio. Oltre ai prodotti, che se fragili vengono rivestiti da un foglio a bolle o circondati da “patatine” di polistirolo, viene inserito un numero variabile di accumulatori di freddo, di solito buste di carta impermeabilizzata contenenti un liquido a decongelamento graduale.
Il freddo viene “caricato” in congelatore a meno 18. La tendenza più recente è quella di sostituire la scatola di polistirolo espanso con un involucro “plastic-free”. In questo caso si utilizza di solito una scatola in cartone con pareti e fondo raddoppiati con fogli di cartone staccati (copertine). L’interno viene rivestito di cuscini isolanti realizzati in carta kraft e fibra di carta riciclata e pressata, che oltre a garantire una temperatura stabile intorno agli zero gradi per 48-72 ore, assorbono umidità e condensa. Nell’imballo vengono poi inseriti gli accumulatori di freddo, di solito in quantità superiore a quelli necessari per la scatola di polistirolo. Sia cuscini che accumulatori hanno un costo ridotto e possono essere riciclati nella carta i primi e riutilizzati più volte i secondi e poi smaltiti nell’indifferenziato.

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