Accelera la crescita di IV e V gamma in Italia: e la logistica?Riflettori puntati sull'ottimizzazione di trasporti ridotti al minimo



I dati delle vendite di ortofrutta nella GDO dei primi due mesi del 2019, raccolti dal Monitor Ortofrutta in collaborazione con la società di ricerca IRI, confermano una tendenza alla discesa sia in valore che in volumi per la prima gamma, ossia frutta e verdura fresca, e la crescita di IV e V gamma, i cosiddetti prodotti a servizio ('convenience food', per gli anglosassoni).

Per tutto il 2018, le vendite di frutta e verdura complessive nella GDO hanno registrato un decremento del 2% in valore e del 3% in volume. Per i prodotti a servizio, la crescita è stata invece dell’un per cento sia in valore che in volume.

Nella parte finale dell’anno, in particolare, le tendenze in un senso e nell’altro si sono rafforzate, meno 3% in valore e 4% in volume per l’ortofrutta in genere e invece più 3% sia in valore che in volume per IV e V gamma.

Nei primi due mesi del 2019 l’ortofrutta nella GDO ha visto un balzo del 5% in valore, ma è risultata a crescita zero in volume, segno che il recupero è un effetto ottico dovuto alla crescita dei prezzi medi vista la stagionalità. Diverso il discorso per IV e V gamma, che accelerano del 4% in valore e volume. La categoria non sembra soffrire di sbalzi di prezzo della materia prima, cosa che si spiega visto il contenuto di servizio del prodotto, che è prevalente sul totale e che fa da cuscino anche in controstagione e mantiene il prezzo al consumo stabile.

Rispetto al precedente ciclo boom-bust della IV gamma, tra inizi 2000 e crisi del 2011, questa volta sembra che, più che da "lusso", la crescita sia trainata da "necessità", complice il ricambio generazionale e la modifica degli stili di vita.

In ottica di medio/lungo periodo, per la GDO e i produttori sarà strategico valorizzare la propria offerta di categoria. Essendo buona parte del contenuto di "servizio" dei prodotti di IV e V gamma ascrivibile alla logistica, sia di approvvigionamento che distributiva (circa il 35% del prezzo finale), è chiaro che vincerà chi saprà ottimizzare i trasporti, magari riducendoli al minimo.

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