La Commissione Europea ha avviato nell’aprile 2024 STEER2EU, un’analisi condotta da IRU che analizza le pratiche degli Stati membri nel reclutamento di personale da Paesi terzi.
Il workshop conclusivo di STEER2EU, tenutosi a Bruxelles lo scorso 4 febbraio, è stata occasione di confronto e per proporre soluzioni condivise. Vi ha preso parte Vincenzo Loria, HR Generalist Gruppo Torello.
STEER2EU è uno studio della Commissione Europea che mira a comprendere come l’UE e gli Stati membri gestiscono l’impiego di conducenti di autobus e camion provenienti da paesi terzi, e ha un doppio fine: informare i decisori politici: fornire dati e analisi sulle politiche attuali per l’integrazione di questi conducenti; standardizzare i requisiti: proporre misure per uniformare la qualificazione e la formazione dei conducenti di Paesi terzi che vogliono lavorare.
Lo studio coinvolge diversi Paesi, tra cui anche Svizzera e Regno Unito, ed è condotto da IRU (International Road Transport Union) che si è occupata di: ricerca e analisi; esaminare leggi e pratiche esistenti, condurre sondaggi e interviste; confronto delle certificazioni; comparare i requisiti per i conducenti in 20 Paesi terzi con quelli dell’UE (CQC).
Il workshop finale di STEER2EU ha fornito dati e analisi sulle sfide di reclutamento e le migliori pratiche in tutta l’UE, con l’obiettivo di supportare politiche efficaci e promuovere le best practice degli Stati membri; armonizzazione e standard: è stata sottolineata l’importanza di armonizzare le normative e allineare le qualifiche dei conducenti non UE agli standard europei. Si è posta l’attenzione sulle modalità di ottenimento della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), necessaria per chi svolge il mestiere di autista professionale internazionale in Europa; integrazione nel mercato del lavoro: si richiedono condizioni di lavoro eque e percorsi legali chiari per i conducenti non UE; collaborazione e azione coordinata: è stata evidenziata anche la necessità di una maggiore collaborazione tra responsabili politici, imprese e parti interessate per affrontare la carenza di conducenti; soluzioni pratiche: la partecipazione di aziende come Torello è stata il plus che ha dato evidenze empiriche delle difficoltà esistenti di quanto siano necessari interventi come l’armonizzazione delle licenze, percorsi di impiego più chiari e l’implementazione di modelli di successo come la Carta di Qualità ECMT.
Tra le soluzioni presentate durante il workshop, spiccano i progetti pilota di formazione in loco, ma restano ostacoli burocratici importanti, come il rilascio della CQC (Carta di Qualificazione del Conducente), che impone agli autisti extra-UE di recarsi nei Paesi Comunitari per frequentare un corso di formazione e sostenere l’esame nella lingua locale.
"La carenza di autisti è un problema che affrontiamo da anni e che ha un impatto significativo su tutte le nostre attività. L’attuale sistema rende quasi impossibile rispondere con tempestività alle richieste del mercato e alle fluttuazioni della forza lavoro. Un processo più rapido ed efficiente farebbe davvero la differenza, non solo per aziende come la nostra, ma per l’intero settore dei trasporti.” ha riferito Vincenzo Loria, HR Generalist – Gruppo Torello.